Cambiare e innovare: 5 punti da cui il Sud deve ripartire in fretta (Resto al Sud)

Il potenziale inespresso che caratterizza il Sud Italia lancia la vera sfida dell’innovazione, sollecitando un cambiamento che promette un ruolo da protagonisti nel mercato globale.

Chi non si accorge del fermento economico in atto, trascura i dati: una scale up su quattro è oggi collocata in meridione e fonda il proprio successo industriale e commerciale su un concetto di impresa innovativo, capace di cogliere e sviluppare gli aspetti salienti del vantaggio competitivo.

Relegare il tema dell’innovazione a un settore necessariamente tecnologico riduce la portata del fenomeno, che suggerisce, invece, un cambiamento culturale esteso a qualsiasi esperienza imprenditoriale e professionale.

Come riuscire, dunque, ad incentivare un approccio al mercato improntato al realismo?

Come promuovere lo sguardo al futuro valorizzando la necessaria coscienza del passato?

1. Occorre investire in capitale umano (e non più, dunque, solo in capannoni industriali e macchinari), preservando scopo e desiderio di fare impresa.

2. Perseguire un cambiamento finalizzato a realizzare qualcosa di diverso dai competitor o ad offrire il medesimo servizio in maniera differente.

3. Investire nella strategia di impresa, delineandone lo scopo, condividendolo col proprio team e comunicandolo con adeguata chiarezza.

4. Investire in ricerca e sviluppo, attività che può interessare anche i settori inesplorati delle professioni.

5. Investire nella proprietà intellettuale e industriale, rafforzandone la protezione, valorizzando l’unicità della propria azienda e creando i presupposti per un enorme vantaggio competitivo nel mercato di riferimento.

La creatività propulsiva, tipica dell’imprenditore, può trarre supporto da infiniti strumenti giuridici e trovare, nel territorio e nella cultura del sud Italia, le potenzialità più idonee ad incidere in modo determinante nello scenario economico globale.

Fonte: www.restoalsud.it